Un esempio viene dalla Germania, dove Fabian Karthaus, per portare avanti l’attività agricola paterna, ha deciso di realizzare due impianti fotovoltaici con una potenza di 750 kWp.

Il caldo e la siccità hanno causato un calo significativo della resa negli ultimi anni, così è nata l’idea di coltivare le bacche sotto un tetto solare, con moduli traslucidi (di solito, questa tipologia di piante viene coltivata all’aperto o in tunnel di alluminio).

Ad aumentare la resa, oltre all’autoconsumo dell’energia pulita generata dal FV, che viene impiegata per far funzionare i sistemi di refrigerazione e liofilizzazione, è proprio l’ombra creata dai moduli. Le estati estremamente calde sono ormai un problema crescente, anche in Germania.

I tetti fatti di moduli solari riducono, inoltre, l’evaporazione, inducendo anche un risparmio di acqua. “L’evaporazione è circa un quarto rispetto alle piante in campo aperto”, spiega Fabian.

In Germania, questo metodo di coltivazione funziona bene per frutti di bosco, mele, ciliegie, patate e prodotti come pomodori e cetrioli. Ogni Regione del Mondo e ogni tipologia di cultura dovrà essere affrontata in modo personalizzato, per ottenere i massimi benefici, a seconda del luogo, bisogna stimare le condizioni di luce ottimali per le piante e la domanda locale di elettricità.

L’agrivoltaico consiste nell’utilizzare le aree agricole per produrre simultaneamente cibo e generare elettricità fotovoltaica.

Ci sono già diversi impianti agrovoltaici in Europa, Mali, Gambia e Cile.

L’impianto più grande del mondo, con una capacità di circa 1.000MWp e che copre 20 chilometri quadrati, si trova ai margini del deserto del Gobi in Cina. La coltivazione di bacche di goji, sotto i tetti dei moduli, è destinata a rendere di nuovo fertile una terra inaridita.

In Europa, è la Francia ad essere pioniere, soprattutto nella viticoltura. I moduli FV riescono a proteggere le viti, fornendo un po’ d’ombra e migliorando i raccolti, visto che molti vitigni ricevono troppo sole e calore anche a causa dei cambiamenti climatici.

L’obiettivo? Sostenere il cambiamento climatico e strutturale per fermare l’esodo rurale.