• Il mondo è ancora dipendente dai combustibili fossili, la transizione energetica deve concentrarsi sulla riduzione della domanda piuttosto che dell’offerta. Non è auspicabile ridurre l’offerta quando la domanda è ancora alta. Una transizione che si concentri sulla diffusione delle energie rinnovabili eviterebbe ai consumatori futuri di soccombere sotto il peso dei costi energetici che sta affrontando il consumatore di oggi.
  • C’è la necessità di una maggiore flessibilità sia di domanda che di offerta, per rendere il mercato meno sensibile agli shock. La crescita del mercato globale del gas naturale liquefatti rendono i legami tra i mercati energetici più stretti, gli shock in un settore o in una regione si possono quindi trasmettere rapidamente verso un altro. Serve un ampliamento delle fonti di approvvigionamento.
  • I paesi consumatori devono mitigare il rischio geopolitico che la globalizzazione pone alla sicurezza energetica rafforzando la produzione interna e sviluppando lungo linee di approvvigionamento fra regioni più affini fra loro economicamente, politicamente e culturalmente.
  • Quando le energie a basse emissioni di carbonio avranno soppiantato una quota maggiore di fonti fossili, i loro costi per i consumatori e quelli per il potenziamento della rete elettrica si alleggeriranno. Fino a quel momento la soluzione per aiutare le persone a rischio di povertà energetica potrebbe essere quella di usare la politica fiscale e di spesa, anche se i tagli alle tasse sull’energia rischiano di sopire i segnali di prezzo che spingono il fruente a ridurre i consumi.
  • L’unico modo per raggiungere un sistema energetico elettrificato, basato su una generazione a zero emissioni di carbonio, sarà attraverso l’innovazione tecnologica, che si dimostra, così, cruciale sia per la sicurezza energetica che per il cambiamento climatico.

Questa crisi ha esposto le debolezze dei sistemi energetici.

L’efficienza energetica può essere un modo importante per frenare la domanda e ridurre la vulnerabilità agli shock dei prezzi, ma solo se c’è una politica globale e segnali di prezzo abbastanza forti per sbloccarla.

I governi devono cercare di spostare la domanda lontano dai combustibili fossili piuttosto che cercare di frenare la loro offerta.

Gli ostacoli agli investimenti nell’energia a basso contenuto di carbonio dovrebbero essere rimossi il più possibile, semplificando le procedure autorizzative per accelerare lo sviluppo. Durante la transizione, i governi dovrebbero attutire l’impatto della volatilità dei prezzi dei combustibili fossili.

 Le tecnologie che offrono doppi benefici sia per il clima che per la sicurezza energetica presenteranno le maggiori opportunità.