Le industrie italiane rischiano di perdere quote di mercato “in modo irreversibile” a causa del forte rincaro dei prezzi energetici.

Analisi di Confindustria sull’aumento dei prezzi energetici.

Il prezzo dell’energia elettrica continua a registrare valori record, nel mese di dicembre ha raggiunto la media mensile più elevata da quando la Borsa italiana è stata costituita, superando 280 €/MWh con un +450% rispetto al valore di gennaio 2021. Il prezzo del gas naturale si è progressivamente impennato a partire dallo scorso maggio e mostra un rincaro pari al +423% nel corso del 2021 fino a dicembre, con un prezzo più che quintuplicato.

Tutto ciò comporta per la manifattura italiana un fortissimo incremento di costi per la fornitura di energia, che passano dagli 8 miliardi di euro circa nel 2019 a 21 miliardi nel 2021, con la prospettiva di salire a 37 miliardi nel 2022.

I settori manifatturieri italiani, evidenzia Confindustria, devono far fronte a “un drammatico aumento dei costi delle commodity energetiche”.