Grid Defection, me lo stanno chiedendo in tanti in questo periodo e come biasimarli? Con le recenti e repentine impennate dei costi dell’energia chiunque cercherebbe soluzioni alternative all’essere soggetto passivo in uno scenario in cui i prezzi sembrano aver perso il controllo.
Si può, oggi, rinunciare alla connessione alla rete elettrica?
Mi piacerebbe dirti di sì con leggerezza, la normativa in vigore non oppone alcun problema, quindi chiunque può decidere di distaccarsi dalla rete elettrica, eliminando costi fissi e possibilità di prelievo, ma la verità è che qualunque installatore ti prometta di renderti completamente indipendente dalla rete elettrica, ti sta promettendo qualcosa di irrealistico o controproducente.
La progettazione e realizzazione di impianti in grado di assicurare la piena e imprescindibile autonomia energetica è oggigiorno fattibile, in dubbio semmai è la convenienza dell’operazione. Infatti è necessario realizzare sistemi molto sovradimensionati che rendono vana la convenienza economica.
Al di là di considerazioni economiche, è inoltre bene considerare che la nostra rete di distribuzione offre un servizio mediamente molto affidabile, mentre in caso di grid defection l’utente deve accettare la possibilità che si verifichino interruzioni del servizio di durata presumibilmente maggiore. In questo caso, inoltre, è l’utente finale a doversi fare carico di manutenzione ordinaria e straordinaria.
L’energia solare è una fonte rinnovabile, che è per definizione intermittente e non prevedibile, azzerare totalmente le bollette è improbabile, se non per mezzo di un grande impianto e capienti batterie che riescano a garantire -per tutti i giorni dell’anno- un accumulo sufficiente di elettricità.
In questo caso, però, in contesto domestico, i costi sarebbero elevati, superiori, molto probabilmente, al risparmio che riusciresti ad ottenere staccandoti completamente dalla rete. Soprattutto quando i consumi sono bassi, a prescindere dalla zona climatica dell’abitazione, staccarsi dalla rete fa spendere di più rispetto a non farlo. Il gap economico tra soluzioni di auto-produzione totale e le tariffe di rete tende a ridursi mano a mano che si considerano utenti con consumi elettrici più elevati.
Cosa fare allora?
Un obbiettivo realistico di efficientamento energetico è quello di tagliare le bollette del 30 – 70%, dimensionando l’impianto in maniera corretta.
Quello che possiamo valutare sono stime di produzione, anche molto attendibili, e medie annuali. Il conto economico viene sempre costruito su valori ponderati, l’impianto alcuni giorni produrrà molto di più e altri meno. Ci saranno giorni in cui la produzione supera il fabbisogno (e qui intervengono sistemi di accumulo/batterie/storage e/o immissione nella rete elettrica) e periodi (ad esempio la notte) in cui sarà necessario prelevare dall’accumulo o attingendo dalla rete.
Per l’energia in eccesso prodotta di giorno e nei mesi estivi, interviene il meccanismo dello Scambio sul Posto, per cui il GSE emette un contributo e che andrà in parte a compensare i prelievi da rete.
Inoltre, grazie ai progressi della tecnologia dei materiali che noi usiamo, è assolutamente possibile decidere di aumentare la potenza o aggiungere componenti, anche in un secondo momento.
È importante affidarsi a un installatore con esperienza, che ti sappia consigliare la migliore tecnologia disponibile sul mercato, la dimensione ideale sulla base dei consumi elettrici e realizzare l’installazione su misura per te, “a regola d’arte”.