Per essere definito agrivoltaico e ricevere i contributi del PNRR, il fotovoltaico deve garantire la proficua convivenza tra agricoltura e produzione di energia.
Il settore agricolo e agroalimentare, in Italia, potrà dare una forte spinta alla decarbonizzazione ed è, in questo periodo, forte l’interesse verso l’agrivoltaico.
Che cos’è l’agrivoltaico?
Si riferisce agli impianti fotovoltaici realizzati da un’azienda agricola per soddisfare il proprio fabbisogno elettrico, installati sui tetti dei fabbricati (senza consumo di suolo) oppure su terreno, ma in particolari condizioni. Il PNRR prevede al suo interno una dotazione cospicua proprio per incentivare l’installazione dei pannelli nelle imprese agricole, che si sta già attuando con una prima iniziativa destinata al fotovoltaico sui tetti il PARCO AGRISOLARE. Si tratta di un importante contributo per abbattere i costi di approvvigionamento energetico delle imprese e contemporaneamente rendere più leggera la loro impronta ambientale.
Qual è l’incidenza dei costi energetici per le imprese agricole?
Secondo le stime del RICA, i costi di approvvigionamento energetico a carico delle aziende agricole, rappresentano oltre il 20% dei costi variabili, con percentuali più elevate per alcuni settori produttivi. Gli investimenti dedicati all’efficientamento energetico e alla produzione di energia rinnovabile per l’autoconsumo producono un abbattimento di costi in grado di innalzare la redditività agricola.
Gli impianti fotovoltaici diventano protagonisti di questo scenario:
– possono supportare le aziende agricole con l’autoproduzione di elettricità
– è possibile raccogliere l’acqua piovana utilizzando la superficie dei moduli, convogliando l’acqua raccolta con un conseguente risparmio energetico per l’approvvigionamento idrico a fini irrigui.
Come devono essere gli impianti per definirsi agrivoltaici?
Il concetto di “agrivoltaico”, descritto nelle recenti Linee guida pubblicate dal Ministero della Transizione Ecologica, definisce installazioni “volte a preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione”. Si tratta di impianti non a terra. Il bando Parco Agrisolare per il fotovoltaico sui tetti in agricoltura. La prima iniziativa all’interno del PNRR che riguarda il fotovoltaico in agricoltura, con installazione sui tetti dei fabbricati, è già in fase di partenza.
A breve, infatti, sarà a messa a disposizione una cifra di 1,5 miliardi di euro stanziati con il decreto Agrisolare (decreto Mipaaf 25 marzo 2022) all’interno della Componente “Economia circolare e agricoltura sostenibile, Missione Rivoluzione verde e transizione ecologica (Missione 2, componente 1, investimento 2.2)” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il Decreto è stato pubblicato lo scorso 28 giugno in Gazzetta Ufficiale n. 149 e, nel frattempo, l’Italia ha anche ricevuto il via libera relativo da parte dell’Europa sugli aiuti di Stato; bisogna solo attendere l’apertura effettiva del bando che consentirà di inoltrare le richieste di accesso. Dal momento in cui sarà riconosciuto il contributo, i beneficiari avranno poi 18 mesi di tempo per realizzare i progetti.
Il decreto Agrisolare
Ricordiamo che il decreto Agrisolare per il fotovoltaico in agricoltura è destinato alle imprese agricole, agroindustriali e alle cooperative agricole e serve per acquistare e installare pannelli fotovoltaico sui tetti dei fabbricati per una potenza compresa tra 6 kWp e 500 kWp, con una spesa massima ammissibile per singolo progetto pari a 750.000 euro; per le aziende agricole del settore primario gli impianti fotovoltaici accedono ai contributi solo se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare.
Il PNRR, inoltre, prevede ulteriori 1,1 miliardi di euro per incentivare con contributi a fondo perduto e tariffe incentivanti la realizzazione di impianti agrivoltaici sui terreni. Lo schema di decreto è ancora in via di definizione, ma il bando è comunque previsto entro dicembre 2022.